Un approccio buddhista alla figura del cane

Il cane è una metafora dell’alterità che abbiamo sempre a portata di mano. E’ qui con noi, riempie porzioni significative delle nostre vite e spesso lo preferiamo ai nostri stessi simili. Se c’è una cosa magica nei nostri cani, qualcosa che li renda unici, è proprio la loro irriducibile alterità, il loro essere altro da noi. La visione buddhista dice che ” loro sono parte di chi e cosa siamo “.

Sati: la consapevolezza

La consapevolezza ha diversi buoni effetti, uno dei quali è quello di togliere innocenza e forza alle nostre dinamiche automatiche. Un gioco scoperto non è più un gioco. Perde il suo privilegio di viaggiare in incognito e diventa una scelta consapevole. Effettuarla apporta un salto evolutivo nella nostra relazione con il cane. Ed un incredibile salto evolutivo non può non fare i conti con colei che tutto muove, cioè la paura. Lavorare su di essa significa aprire la nostra mente ad un concetto assolutamente centrale nell’ambito teorico/pratico buddhista, e cioè l’ accettazione.

La storia di Joy

” Stavo passeggiando nella mia cittadina, Rovereto, quando l’occhio mi cade su un cucciolo che stava seduto al tavolo di un bar con quella che pensavo fosse la sua padroncina. Ovviamente mi avvicino attratta come sono da questi meravigliosi esseri che sono i cani. Inizio a fare domande e scopro che questo splendido cucciolo si può adottare. La ragazza, Deasy, non era la sua padrona bensì colei che lo aveva salvato da un delinquente e che se ne stava prendendo cura in tutto e per tutto. Il cuore mi parte: avevo perso il mio amato Veda  un anno e mezzo prima. Un dolore atroce che fa parte di me tutt’ora, ma mi sentivo pronta per dare e ricevere quell’amore che è così speciale e unico. In breve dopo qualche settimana, passato tutto l’iter adottivo, Joy era a casa mia. Ora ha 9 mesi è un simpaticissimo discolo, pieno di energia e di affetto per tutti! Vogliamo ringraziare Deasy e Gianandrea e la loro associazione https://www.facebook.com/crosspitodv/ per la serietà, la fiducia e l’appoggio datoci e per la loro costante presenza. Grazie a chi ama i cani li salva e non li abbandona.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Mariapia Tomasi “

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Il nostro pensiero a voi

Alla fine di questo racconto vi starete forse chiedendo cosa c’entri il buddhismo con Joy. E’ subito spiegato: ciò che lega Mariapia, Joy, Crosspit e noi in prima persona è proprio il buddhismo. Crediamo tutti nella scritture sacre, i Veda, e riteniamo che il flusso energetico che ha legato questa adozione vada oltre il razionale. Siddharta ha ritenuto che tutto ciò avvenisse.

Con infinita stima e affetto

Gianandrea Bonvini

2 Replies to “Quando il Buddhismo entra a far parte di un adozione.”

  1. Questa storia non fa altro che confermare quanto l’uomo e la natura siano legati all’unisono. Complimenti bellissimo sito

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